sabato 11 febbraio 2012

Anatomia della Foglia

la foglia è un organo delle piante specializzato per la fotosintesi. Per questo scopo, una foglia è normalmente piatta e sottile, per poter così esporre i cloroplasti, contenuti nelle cellule del parenchima fotosintetico, alla luce del Sole e far sì che la luce penetri completamente nei tessuti.


Funzioni:
-fotosintesi
-traspirazione (presenza di stomi)
-diverse funzioni specifiche nelle foglie modificate (protezione, riserva, sostegno, vessillare, riproduzione, trappola)




In base all'anatomia della lamina fogliare si possono distinguere
  • foglie bifacciali:Nelle foglie bifacciali c'è un tessuto a palizzata verso la superficie superiore e tessuto lacunoso verso la superficie inferiore.
  • foglie equifacciali:simmetria isolaterale, orientamento ortotropo, stomi su entrambe le facce (caso comune nelle monocotiledoni, es. mais, narciso; tra le dicotiledoni. In questo caso non si distinguono le due facce, che hanno uguale struttura.
  • foglie unifacciali:che possiedono un’unica faccia visibile, questo perché la foglia piegandosi su se stessa lungo il suo asse maggiore permette l'unione delle due estremità della faccia abassiale e così facendo mette in mostra solo la parte superiore della lamina.


Morfologia Esterna 
La faccia superiore , direttamente investita dalla radiazione solare, si trova esposta ad un microambiente più caldo e più secco (oltre che più illuminato, ovviamente ) rispetto a quello della faccia inferiore , ed è infatti provvista di sistemi di controllo e riduzione della perdita di acqua  (più elevato grado di impermeabilizzazione, carenza o assenza di stomi)  maggiori rispetto all’epidermide inferiore.
E’ meno frequente che l’epidermide superiore faccia ricorso, per ridurre la traspirazione, anche alla presenza di peli di protezione. Questi , infatti, essendo morti e pieni di aria, riflettono la radiazione solare  (le foglie provviste di un fitto tappeto di peli appaiono biancastre) e ciò ostacolerebbe la fotosintesi  del sottostante parenchima clorofilliano.
Più diffusa la presenza di peli nell’epidermide inferiore, ricca di apparati stomatici e quindi sede della maggior parte degli scambi gassosi della foglia. La presenza di abbondanti peli di protezione, specialmente se ramificati e intrecciati , determina la formazione di uno “strato limite”  più stabile e spesso. Per “strato limite” si intende la sottile zona di atmosfera circondante la foglia, zona che, per la semplice presenza della foglia, possiede caratteristiche fisiche (temperatura , umidità relativa) diverse dalla circostante atmosfera. In particolare è l’umidità relativa ad essere  più elevata, perché i peli rallentano il movimento  diffusivo  del vapore acqueo  che fuoriesce dalle aperture stomatiche e questo, come già detto in precedenza , a sua volta rallenta la diffusione  di molecole di acqua  dagli spazi intercellulari all’esterno. In assenza di peli lo strato limite è molto sottile e se l’aria intorno alla foglia è in movimento (“tira vento”) viene praticamente eliminato , causando un aumento della perdita di acqua per traspirazione da parte della foglia. Misure  di traspirazione effettuate su diverse specie hanno dimostrato che, a parità di grado di apertura degli stomi, la  perdita di acqua può essere  superiore di 3-5 volte in “aria in movimento” rispetto a “aria immobile”.
La zona compresa  fra le 2 epidermidi viene detta  mesofillo. I tessuti del mesofillo sono essenzialmente parenchimi clorofilliani , anch’essi diversi nelle due metà della foglia.
La maggior parte della fotosintesi di una foglia viene svolta dai parenchimi della faccia superiore , esposti alle condizioni migliori di illuminazione. Per la forma e la disposizione delle cellule, questa zona è  denominata “parenchima a palizzata”.

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